IL VANGELO SECONDO GESU’

DI JOSE’ SARAMAGO
TASCABILI BOMPIANI

 

PAGG. 171-172

… Tanto si è detto delle coincidenze di cui la vita è fatta, intessuta e composta, ma quasi nulla si è raccontato degli incontri che, giorno dopo giorno, si verificano, nonostante che, quasi sempre, siano proprio questi eventi a indirizzarla e a determinarla, benché, a difesa di quella parziale percezione delle contingenze vitali, si possa ribattere che un incontro, a stretto rigor di termini, è una coincidenza, il che non significa, è chiaro, che tutte le coincidenze debbano essere incontri. Nella maggior parte dei casi di questo vangelo ci sono state coincidenze a iosa, e quanto ai particolari della vita di Gesù propriamente detta, soprattutto dal momento in cui, uscito da casa, abbiamo cominciato a dedicargli tutta la nostra attenzione, si può notare come gli incontri non siano mancati. Tralasciando la sfortunata peripezia coi ladri lungo la strada, non essendo ancora prevedibili gli effetti che in un futuro prossimo e distante potrebbe avere, questo primo viaggio indipendente di Gesù si è dimostrato alquanto ricco di incontri, come l’apparizione provvidenziale del fariseo filantropo, grazie al quale il ragazzo, in fin dei conti fortunato, non solo è riuscito a rifocillarsi, ma anche, avendo impiegato a mangiare né più né meno il tempo occorsogli per arrivare al Tempio al momento giusto per udire le domande e ascoltare le risposte che, per così dire, avrebbero costituito la base dell’interrogativo che si portava da Nazaret, sulle responsabilità e le colpe, se ben ci ricordiamo. Dicono gli esperti nelle regole della buona narrazione che gli incontri decisivi, proprio come succede nella vita, dovranno essere inframmezzati e incrociati con altri mille di poca o nulla importanza, talché l’eroe della storia non si veda trasformato in un essere eccezionale al quale nella vita potrà accadere di tutto, tranne che banalità…